Finalmente, dopo questi brutti anni della pandemia, siamo tornati in Italia. Il primo peccato che Giannetta ha commesso è stato di abbandonarmi a Zurigo, dove ho perso il volo per Venezia. Fortunatamente ho riuscito ad arrivare il prossimo giorno, Valentina dal’Albergo Bella Onda me a dato un benvenuto, Giannetta mi ha rimontato e ho trovato un parcheggio con le bici dei bambini.
Il prossimo giorno Giannetta ed io siamo andati in giro ‘test’ per essere sicura che tutto funzionava (per me e anche per lei) dopo nostro viaggio in aereo. Abbiamo goduto le belle ciclabili a Mestre, con i fiori di primavera, poi abbiamo scoperto il bosco di Mestre
e vicino Dese, Giannetta ha pranzato in un ristorante. Lei ha detto che le cappa sante erano buone.
Giannetta mi ha detto che ha trovato un buon appartamento per me nel Bicipark a Piazzale Roma. Invece è veramente un prigione e mi trovo in cella d’isolamento. Posso vedere le altre bici solo tra i buchi nel mio sportello, tutta la settimana,
mentre Giannetta si diverte alle mostre, concerti, giardini ecc in città. Se vi interessa si può trovare più informazione qui:
https://www.instagram.com/giannetta_per_venezia/
Devo ammettere comunque, che nelle fine settimane andiamo in giro e devo dire che alcuni sono piuttosto avventurosi!
La prima escursione è stato la ciclabile si chiama L’Anello dei Colli Euganei, 64 kilometri, soprattutto in pianura sulle argine. Pioveva ma non ha diminuita il divertimento (siccome ero finalmente fuori la mia cella!!) Il primo giorno siamo andati in treno per Terme Euganei. Devo dire che Trenitalia ha migliorato molto le attrezzature per le bici nelle ultimi anni, con più posti e anche le prese per ricaricare quelle bici elettriche (per le vecchiette).
Abbiamo cominciato a Montegrotto Terme e proseguitò a Battaglia Terme,
Monselice (un bel paese medievale)
e poi Este dove c’è un castello e un museo superbo che contiene degli artefatti dei Veneti e i Romani, trovato nella zona .
Giannetta ha prenotato un Airbnb vicino Cinto Eugenio che devo ammettere, l’abbiamo trovato con difficoltà a causa della via che spaccava in tanti direzioni e anche la mancanza di numeri sui cancelli. Finalmente l’abbiamo trovato sulla cima di uno dei colli. Giannetta ha dovuto spingermi a mano per l’ultima tratta – era cosi ripida. Il nostro alloggio è stato un ex fienile, convertito in una casa bella, circondata da un giardino e con una bella vista
Il nostro secondo giorno ha cominciato con il cane (non molto piacevole) dal’ Airbnb seguendoci per alcuni kilometri. Finalmente Giannetta ha dovuto chiamare il padrone per prenderlo.
Il paesaggio era bello.
Siamo arrivati ad Abano terme e Giannetta ha goduto il centro benessere con un spa ed un massaggio, mentre io stavo nel garage per le bici con alcuni altre bici.
Il prossimo Domenico il tempo è stato caldissimo. Abbiamo deciso andare a Lido e Pellestrina in Ferryboat….succede che tutte le altre bici nel Veneto hanno deciso la stessa cosa!!!
Ci sono tanti edifici di lusso a Lido,
Invece a Pellestrina l’atmosfera e molto più relassante, nonostante la folla.
Venerdi 20/5 abbiamo preso il treno per Treviso. Che bel Città , molto vivace.
Giannetta ha visitato la mostra di Canova e poi c’era un mercato sul tetto dei muri vecchi della città che lei ha goduto.
Il nostro albergo era molto carino – Io sono stata nel piccolo giardino. È ovvio che l’estate è arrivato … c’è questo bello carosello.
Siamo usciti via la vecchia Porta San Tomaso. Rimangano i buchi che una volta contenevano le catene per alzare il ponte levatoio
Abbiamo sequito la deliziosa pista ciclabile lungo le alzaie del fiume Sile, molto ben segnalato e ache ombrato.
Siamo arrivati abbastanza presto al cimitero dei burci, proprio un angolo del fiume sperduto , dove hanno portato queste brave barche di carico, che hanno sostenuto l’economia e il commercio del fiume fino agli anni settanta. Adesso restano in pace, poco a poco tornando alla natura. C’è un bella passerella che passa sopra i burci e si permette rendere omaggio ad un’epoca passata.
La ciclabile continuava fino a Quarto Altino e poi l’ombra e sparito. Abbiamo passato delle grande fattorie con i cancelli molto pretenzioso
Poco dopo Quarto Altino Giannetta ha perso la ciclabile. (Lei sempre dice che NOI abbiamo spagliato – però è LEI chi ha la responsabilità curaci e guidarci – non IO) Invece che tornare indietro e ritrovare la pista (lei odia fare cosi) Ha visto su google maps che c’era un argine che apparentemente ci porterebbe nella direzione giusta, finendo con un ponte da che potremmo raggiungere la strada. Abbiamo pedalato su questa argine che vagava come un serpente nel cuore di agricoltura per circa un ora. Finalmente siamo arrivati dove dovrebbe essere il ponte ma non c’è!!!! Come sempre in questa situazione c’erano alcune parolacce piuttosto forte….Giannetta a ricercato su google maps e ha trovato una possibile soluzione… Succede che questa ‘soluzione’ ci siamo trovati in qualche tipo di recinzione/prigione abandontato, per le macchine di agricoltura piuttosto vecchie e fuori uso. La prossima ‘soluzione’ e diventata ancora peggio… Giannetta ha tagliato le mie borse, mi ha issato sopra il cancello di ferro (2metri!!) e mi ha lasciato cadere -AHI. !!!!! – poi sono arrivate le mie borse nello stesso modo. E poi Giannetta ha dovuto arrampicare il cancello se stessa…. Non molto elegante devo dire!!!!
Al meno abbiamo ritrovato la pista giusta attraverso il Taglio di Sile – un grande opera dagli ingegneri idraulichi Veneziani dagli anni 1500, che ta fatto una deviazione del fiume dalla laguna al Mare Adriatico – incredibile!
Siamo stati a Lido di Jesolo per la notte e prossimo giorno abbiamo proseguito verso Cavallino con una carina statua di un cavallino, una bella catena delle passerelle (non ancora finite) e poi siamo arrivati a Punta Sabbione. Nel laguna nord e possibile imaginare come era l’ambiente prima del arrivo dei Veneti, fugando dalla terra firma tanti secoli fa
A Punta Sabbione è permesso per le bici andare in vaporetto (un eccezione – #14) fino a Lido, da dove si deve prendere il Ferryboat a Tronchetto e tornare alla mia cella in Piazzale Roma. È molto probabile che starò qui per le prossime settimane perché Giannetta deve preparare per la Vogalonga.